Oggi voglio parlarvi di un vino di cui cerco di tenere sempre in casa almeno una o due bottiglie. Perché è un vino che come pochi altri riesce a migliorare il gusto di un piatto che nella sua semplicità è già praticamente perfetto da solo, gli spaghetti pomodoro e basilico. Ma sta benissimo anche con primi diversi tra loro come i bucatini all’amatriciana e la pasta e fagioli con le cozze. Oppure con un piattino di prosciutto crudo e mozzarella di bufala. O ancora con piatti di pesce azzurro come le alici con pomodorini in padella, gli sgombri al pomodoro. E poi con scaloppine di vitello, baccalà o coniglio fritti... Insomma, si farebbe prima a elencare i piatti per cui questo Cerasuolo d’Abruzzo non è adatto. Cerasuolo d’Abruzzo è una denominazione nuova. È stata introdotta per la prima volta con i vini della vendemmia 2010. Fino al 2009, Cerasuolo era una delle tipologie previste all’interno della Doc Montepulciano. E in effetti sono vini fatti con uva Montepulciano esattamente come i robusti rossi abruzzesi. La differenza è che il Cerasuolo è lasciato a macerare sulle bucce, che sono quelle che danno il colore, per un tempo molto breve. Tecnicamente, quindi, è un rosato. Il colore in realtà è un brillante rosso chiaro. Rosso ciliegia, appunto, perché questo è il significato di «Cerasuolo». Si è deciso di farne una Doc autonoma separandolo dal Montepulciano d’Abruzzo per sottolineare il fatto che questa piccola differenza nella lavorazione dà origine a vini con caratteristiche proprie e ben riconoscibili. Ci sono molti ottimi Cerasuolo d’Abruzzo che vale la pena di assaggiare, ma questo Terra d’Aligi 2010 è quasi imbattibile. Per la fragraza e l’intensità del profumo come per la pienezza e persistenza del gusto che ne fanno davvero un vino da tutto pasto. E, a meno di 7 euro a bottiglia, riesce a trasformare anche una qualsiasi una pizza a domicilio in un’ottima cena.